#smipeople_Davide Pizzuto

Ci sono un front-end e un back-end in tutte le cose. Una facciata esterna, se così la vogliamo chiamare, e una interna. A me affascina soprattutto il punto d’incontro tra le due parti. Il fatto che possano essere enormemente diverse l’una dall’altra pur formando uno stesso elemento.

Ho sempre voluto capire come funzionasse qualsiasi oggetto… non mi stupisce che a intrigarmi di più siano le cose che in superficie appaiono in un modo, ma che in fondo poi sono tutt’altro. Per niente sono diventato sistemista informatico.

Cosa, più della tecnologia, va esplorato e capito fino in fondo? Forse solo la musica, l’altra mia grandissima passione. Ho sempre pensato che musica e tecnologia avessero tantissimo in comune. Se ci pensate, entrambe hanno una logica solidissima alle spalle. Non è un caso che tanti scienziati fossero anche musicisti!

Nella musica c’è tantissima fisica: le onde sonore, la frequenza di un suono, perché una scala melodica ha un senso uditivo invece che un altro, perché l’accordo di Do è formato da Do Mi Sol e non da altri suoni… C’è una spiegazione tecnica dietro, e il concetto di base è uguale a quello della tecnologia. Il front-end della musica è l’arte, ma nel back-end c’è una parte più concreta, tecnica e tecnologica appunto.

È un po’ come nella figura del comico: sembra che sia lì sul palco a sparare frasi a caso ma in realtà ha studiato tantissimo per sapere come far ridere le altre persone. Per un periodo anche io ho fatto teatro e mi piace stare con il pubblico, ho sempre avuto una parte artistica che cercava di uscire.

Si sarà capito a questo punto, ma fosse per me farei tutto: teatro, musica, tecnologia. Per una questione di tempo ormai non riesco più, ma sento ancora tutti i giorni il bisogno di esternare ciò che ho dentro. È il mio front-end. La parte di me che più ho in comune con mio fratello Cesare, che è poi il motivo per cui sono entrato in SMI.

È cominciato tutto mentre ero in attesa di partire per il servizio militare. Cesare chiese a me e mio fratello gemello se volessimo fare un lavoretto estivo nella sua vecchia azienda per potere essere indipendenti durante la leva… e poi niente, alla fine non me ne sono più andato.

Mi sono ritrovato ad essere un informatico senza averlo programmato, ma in realtà ha molto senso sia con le mie attitudini, che con il mio percorso di studi. Mi sono diplomato in ottica e anche lì tra il capire come funziona una lente e lo studio dell’occhio umano, è tutto un meccanismo tra fisica e logica. Forse alla fine ero un predestinato!

DAVIDE PIZZUTO